mostra noi bologna canzonette

Non erano solo canzonette. Una bella mostra a Bologna

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mostra noi bolognaNo, non erano solo canzonette. Quei suoni e quelle parole erano l’espressione di un mondo, di un mondo che cambiava. La mostra “Noi…non erano solo canzonette”, in scena a Palazzo Belloni di Bologna fino al 12 aprile 2020, offre un percorso di immersione nella storia italiana dove la musica d’autore si fa strumento di esplorazione e interpretazione delle trasformazioni che caratterizzarono l’Italia a partire dalla fine degli anni 50 fino all’inizio degli anni 80: un periodo racchiuso fra l’abbraccio di Domenico Modugno sul palco di Sanremo 1958 e quello di Paolo Rossi nella notte di Madrid che nel 1982 vive la nazionale italiana di calcio conquistare il terzo titolo mondiale.

Non erano solo canzonette. Una bella mostra a BolognaAttraverso immagini (prezioso l’archivio di Publifoto che inondava quotidiani e rotocalchi di fotografie) e canzoni che hanno fatto epoca, si rivivono i principali fenomeni sociali e culturali di quel periodo fra fine degli anni Cinquanta e inizio degli anni Ottanta: la migrazione di massa verso le città del Nord, l’avvento del consumismo, l’emancipazione femminile e giovanile, i movimenti studenteschi, le lotte operaie, il terrorismo, le radio libere, le discoteche e, infine, gli edonistici anni 80.

Mostra Noi: l’incontro Guccini-Zuppi

Non erano solo canzonette. Una bella mostra a BolognaA lato della mostra, anche alcuni incontri. Il più atteso è quello programmato per sabato 29 febbraio alle 17,30 presso l’Aula Magna di Santa Lucia, che vedrà protagonisti il cantautore Francesco Guccini e il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna. Accompagnati da Francesco Ubertini, rettore dell’Alma Mater e da Michele Brambilla, direttore QN e Carlino, i due ospiti si confronteranno e dialogheranno sulle parole di “Dio è morto” che con grande forza profetica invitano ancora oggi a riflettere sul nostro tempo.

“Ai bordi delle strade Dio è morto. Nelle auto prese a rate Dio è morto..” Era il 1965 quando Francesco Guccini, tra i più grandi cantautori italiani di sempre, scrisse “Dio è morto”, canzone destinata a segnare un epoca e a diventare, infine, un autentico classico capace di proporsi con tutta la sua forza anche alle generazione successive.

La canzone, ispirata alla poesia “L’Urlo” di Allen Ginsberg e al mito di Friedrich Nietzsche (Morte di Dio), diede voce al sentimento diffuso che animò il periodo tra gli anni 60 e 70: la rabbia nei confronti di una società ipocrita e ,allo stesso tempo, il desiderio di un cambiamento e di una rinascita totale. Tematiche mai sepolte del tutto e a distanza di 50 anni ancora attuali.

Tra i tanti incontri proposti dalla mostra Noi anche quello che vedrà il 10 marzo ospite Rita Pavone insieme al giornalista Oscar Giannino e allo storico Giovanni De Luna.

(Marco Lessi)

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niccolò fabi sequoie bologna

Un nuovo festival di musica a Bologna: Sequoie Musica Park

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Un mese di concerti, spettacoli teatrali e djset nella cornice del vasto Parco delle Caserme Rosse. È il Sequoie Music Park, il nuovo festival che dal 14 giugno al 14 luglio animerà Bologna grazie a una vasta programmazione che vedrà protagonisti artisti di fama nazionale e internazionale. Il festival che nasce per iniziativa di diverse realtà bolognesi, tra cui Arci, Unipol Arena, Zamboni 53 e Millenium, ha l’ambizione di diventare un evento di riferimento per tutti gli abitanti e i turisti della città felsinea.

Per questa ragione non mancheranno aree dedicate al cibo, allo sport e spazi per famiglie e bambini desiderosi di vivere un’esperienza ricreativa e collettiva.

niccolò fabi sequoie bologna

Il cartellone musicale è ancora in divenire e al momento vede come ospite sicuro l’artista italiano Niccolo Fabi, che il 10 luglio salirà sul palco del Sequoie per presentare il suo ultimo disco “Tradizione e Tradimento”, lavoro già proposto con grande successo quest’inverno, con un tour teatrale che ha registrato il tutto esaurito per un totale di 25 concerti e oltre 30.000 biglietti venduti. Nei prossimi settimane gli organizzatori annunceranno gradualmente tutti i nomi degli artisti che per un mese trasformeranno il Parco delle Caserme Rosse in una festa continua, in un susseguirsi di concerti e spettacoli.

Il Sequoie Musica Park, infine, vedrà l’alternarsi di artisti affermati e noti, con artisti meno noti. Il festival nascente ha deciso di inglobare anche il calendario della seconda edizione di Oltre, kermesse musicale dedicata ai nomi emergenti della scena indie, rap e pop italiana.

(Marco Lessi)

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cesare cremonini

Cesare Cremonini, concerto per i 20 anni di carriera

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cremoniniTempo di celebrazioni e anniversari per Cesare Cremonini. Il 21 giugno 2020 il cantautore bolognese aprirà a Lignano il tour estivo che lo vedrà impegnato negli stadi italiani per ben sette date. Gli appuntamenti pensati per celebrare suoi vent’anni di carriera si concluderanno il 18 luglio con un maxi concerto all’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, una location mitica, che ha saputo regalare in questi anni momenti indimenticabili a tutti gli amanti della musica, internazionale ma anche italiana. Nel 1998, infatti, Vasco Rossi aprì proprio a Imola la prima edizione dell’ Heineken Jammin’ Festival suonando davanti a 130.000 persone in quello che tanti ricordano come un concerto leggendario.

Date le premesse, l’appuntamento del 18 Luglio si presenta per tutti i fan di Cesare come un evento imperdibile ed irripetibile. Nel cuore della sua terra, l’Emilia, Cremonini ripercorrerà insieme ai propri fan tutte le tappe della propria carriera, un percorso musicale e artistico cominciato insieme ai Lunapop nel maggio del 1999 con la fortunatissima 50 special e poi proseguito da solista con altri grandi successi come Marmellata#25, Dicono di Me, Vieni A Vedere Perché, Poetica. Tutte tracce che hanno segnato la fama e l’ascesa del cantautore e che recentemente sono state nuovamente riunite nel Cremonini 2C2C The Best of. La grande raccolta uscita il 29 novembre è composta da un cofanetto di 6 cd e non contiene solo i pezzi più apprezzati e celebrati dell’artista ma anche tracce inedite e rarità.

Mancano ancora diversi mesi all’appuntamento ma la trepidazione e la febbre è già alta e non solo da parte dei fan ma anche dell’artista che a sorpresa ha già pubblicato la probabile scaletta. Eccola:

NVERobin, Poetica, La Nuova Stella Di Broadway, Marmellata #25, Logico #1, 50 Special, Vieni A Vedere Perché, Il Comico (Sai Che Risate), Mondo, Greygrose, Al Telefono, Giovane Stupida, Le Seie  Ventisei, Dicono Di Me, Qualcosa Di Grande, Un Giorno Migliore, Latin Lover, Padre Madre, Figlio Di Un Re, Ciao, Lost In The Weekend, Hello!, I Love You, Una Come Te, Possibili Scenari, Maggese, Il Pagliaccio, Un Uomo Nuovo, Io E Anna, Amici Amici, Dev’essereessere Così, Buon Viaggio (Share The Love).

(Marco Lessi)

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bologna sonic park

Rock, emo, metal, ecco il programma di Bologna Sonic Park 2020

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bologna sonic parkBologna Sonic Park: a luglio la seconda edizione del festival che radunerà i big della scena rock e non solo

La musica torna protagonista a Bologna con i grandi nomi della scena internazionale. Dal 4 al 20 luglio l’Arena Parco Nord ospiterà la seconda edizione del Bologna Sonic Park, festival che vedrà tra i suoi ospiti band di fama mondiale e autentiche leggende della storia del rock.

Per la gioia del movimento emo si inizierà il 4 luglio con il ritorno dei My Chemical Romance. La formazione americana ritroverà il pubblico italiano dopo lo scioglimento del 2013 e, quindi, ben sette anni di assenza dai palchi. L’attesa è altissima per un concerto che vedrà la band, capitanata dal frontman Gerard Way, ripercorrere i momenti più celebri ed entusiasmanti della loro carriera.

bologna deep purpleIl 6 luglio sarà, invece, il momento delle leggende con il concerto dei Deep Purple, autori di uno dei riff più famosi di sempre, (l’intro di Smoke on the Water). La storica band inglese, tra le più importanti espressioni dell’hard rock, presenterà “The long goodbye tour”, lo show con cui sta girando il mondo nel difficilissimo e malinconico tentativo di accomiatarsi definitivamente dai propri fan, dopo oltre 50 anni di attività, venti album e, sopratutto, memorabili e innumerevoli concerti al fulmicotone.

bologna chemical brothersL’11 luglio all’Arena Joe Strummer si registrerà un netto cambio di sonorità con l’arrivo dei Chemical Brothers in occasione del tour “No Geography”. Il duo britannico, che ha ridefinito il concetto di musica elettronica dal vivo, proverà ancora a superare le aspettative del proprio pubblico attraverso una performance globale fatta di synth, giochi di luci e visual sempre più sofisticati.

Il 20 luglio, infine, il festival si concluderà con un’altra band epica, gli Iron Maiden. La formazione metal porterà a Bologna il “Legacy Of The Beast Tour”, show che ha già riscosso un importantissimo sucesso in 39 paesi del mondo, davanti a 2 milioni di fan, compreso il concerto headliner sul palco del leggendario Rock In Rio che ha visto 100.000 presenze.

(Marco Lessi)

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t-days bologna

T-Days, l’occasione per riscoprire via Bassi e dintorni

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t-days bolognaSei a Bologna nel week end? Sfrutta i T-Days per visitare e riscoprire via Ugo Bassi in tutti i suoi monumenti, anche quelli meno noti

Bologna è una delle città più belle d’Italia, sopratutto nei week end e nei giorni festivi quando la zona della T (Via Rizzoli, Via Indipendenza e via Ugo Bassi) è libera dalla circolazione di veicoli e si trasforma in un’ampia zona pedonale. Sono appunto i T-Days, un momento privilegiato per la città felsinea e tutti i suoi ospiti che, grazie all’assenza di traffico, si trovano nelle condizioni di visitarla e ammirarla con maggior calma e attenzione. Per aiutarvi a sfruttare al meglio questo momento, ci permettiamo di indirizzare la vostra attenzione verso una serie di monumenti e luoghi che nella quotidianità vengono ignorati o considerati superficialmente.

In questo post ci dedichiamo ai luoghi più significativi di Via Ugo Bassi che insieme a via Rizzoli occupa una porzione dell’antico decumano massimo romano.

Fontana Vecchia a Ugo Bassi – 40121 Bologna (BO)

t-days bolognaIl pittore e architetto Tommaso Laureti, regalò alla città di Bologna diverse opere. Le più importanti sono la Fontana del Nettuno e la Fontana Vecchia di cui predispose i disegni generali, realizzati poi da uno stesso artigiano. La costruzione di entrambe era stata ordinata nel 1563 da Pio IV per l’utilità e il decoro della città che in quel tempo versava in pessime condizioni igieniche. La Fontana Vecchia fu la prima ad essere inaugurata (1565) e in poco tempo divenne un punto di riferimento per i cittadini bolognesi che qui venivano a rifornirsi di acqua. Nel 1605 per regolarne l’accesso venne edificato un cancello di cui oggi non rimane più alcuna traccia. Venne smantellato nel 1883.

Palazzo Ghisilieri (Via Ugo Bassi, 14)

T-Days, l'occasione per riscoprire via Bassi e dintorniEretto nel 1493 sul terreno della casa dell’illustre giurista Rolandino de’ Romanzi esso viene acquistato nel 1828 da Giacomo Melchiorre Brun che lo converte in albergo con il nome di “Pensione Svizzera”. È l’inizio di un mito. Ben presto l’albergo si fa un nome fino a diventare il più celebrato della città. A testimoniare questo riconoscimento i tanti personaggi illustri che vi faranno visita nell’800: Chopin, Wagner, Puccini, Verdi, Garibaldi e, infine, Gabriele D’Annunzio che nel periodo di leva militare con queste parole siglò il suo passaggio “in questo albergo signorile, celebre per la cucina”. Rinominato “Grand Hotel Brun”, la sua epopea terminò nel 1943 in seguito a un bombardamento aereo che lo distrusse quasi totalmente.

Albergo del Pellegrino (Via Ugo Bassi, 7)

Rimanendo in tema di grandi personaggi facciamo tappa a quello che un tempo era l’Albergo del Pellegrino. Sulla facciata dell’edificio troviamo una lapide dove è incisa una dedica del poeta Giosuè Carducci in onore del grande poeta inglese Lord Byron e del suo soggiorno presso questa struttura.

Mercato delle Erbe (Via Ugo Bassi, 25)

T-Days, l'occasione per riscoprire via Bassi e dintorniVenne progettato nel 1910 con l’obiettivo di liberare le Piazze Malpighi e San Francesco che settimanalmente raccoglievano i banchi dei contadini. È il mercato coperto principale del centro storico di Bologna. Suggestivo e ricco grazie al suo vasto assortimento di generi alimentari, è diventato, a partire dal 2014, un punto d’incontro e di svago per tutta la città grazie a un intervento di riqualificazione che ha affiancato alle tradizionali bancarelle, ristoranti ed enoteche. Un luogo ideale per acquistare prodotti freschi come carni, pesce, frutta, verdura, formaggi, salumi, oppure per passare una gustosa serata all’insegna della migliore tradizione enogastronomica emiliana.

(Marco Lessi)

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mostra etruschi bologna

Alla scoperta dei nostri antenati

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mostra etruschi bolognaFino al 24 maggio 2020 il Museo Civico Archeologico di Bologna presenta “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”, una mostra senza precedenti che unisce alla già ricca raccolta del’ente bolognese più di 1400 oggetti provenienti da tutto il mondo.

Il Museo Civico Archeologico di Bologna si allarga e si trasforma. Fino al 24 maggio 2020, ospita “Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna”, una mostra senza precedenti per dimensioni e ricchezza. Il percorso, infatti, si avvale oltre che della ricca collezione permanente dell’ente bolognese, anche di più di 1400 reperti esterni, provenienti da 60 musei ed enti di tutto il mondo. Dunque, un percorso unico ed esclusivo per gli appassionati e curiosi di storia etrusca.

Il percorso storico degli Etruschi

mostra etruschi bolognaLa prima parte della mostra illustra gli albori e le origini di questa civiltà attraverso un interessante assortimento di vasi biconici. Quindi la narrazione prosegue con alcuni esempi di tombe che testimoniano le prime evoluzioni della società etrusca: la nascita delle gerarchie sociali, nonchè i primi contatti con le popolazioni del bacino del mediterraneo con i quali il popolo etrusco comincia a tessere una fitta rete di scambi. Nella seconda parte, invece, viene dato spazio alla fioritura delle prime città nate sotto l’impulso delle aristocrazie, potenti e guerriere. È forte in questo periodo l’influenza del mondo greco, testimoniata, in particolar modo, dalla costruzione di templi e da una devozione particolare nei confronti dei defunti e dei riti legati alla loro sepoltura. Dunque il percorso continua attraverso il racconto dell’espansione territoriale che portò questo popolo a stabilire a metà del VI secolo l’egemonia su tutta la penisola italica, una situazione di dominio destinata però a subire un’inesorabile battuta di arresto di fronte all’ascesa di nuove civiltà: quella dei Celti, dei Sanniti e, infine, dei Romani.

Focus sulle diverse realtà degli Etruschi

Alla scoperta dei nostri antenatiLa parte finale della mostra, invece, è dedicata all’esplorazione di specifiche realtà etrusche. Un viaggio che porterà il visitatore nel cuore dei principali insediamenti. Si parte dall’Etruria meridionale dove le città di Tarquinia, Veio, Cerveteri, Pyrgi e Vulci sono state testimoni di recenti rinvenimenti archeologici come la tomba della sacerdotessa di Tarquinia, i materiali votivi del santuario – emporio di Pyrgi, e la tomba dello scarabeo dorato a Vulci. Da qui ci si sposta all’Etruria campana dove si passano in rassegna le città di Pontecagnano, Capua, Nola e Pompei che si distingue per le sue coloratissime decorazioni templari. È quindi il momento dell’Etruria interna rappresentata dalla città di Volsinii, attuale Orvieto. È da qui che proviene una delle scoperte archeologiche più importanti degli ultimi anni: il fanum Voltumne, il santuario federale di tutti gli Etruschi, menzionato anche dalle fonti letterarie.

Il percorso si conclude con l’Etruria settentrionale e l’Etruria padana. Nella prima viene esposta l’importante sepoltura bisoma di bambini in phitos, rinvenuta a Populonia e databile al IX secolo. Nella seconda, infine, protagonista assoluta è Felsina, la Bologna Etrusca, chiamata dagli antichi Princeps Etruriae. È da qui che proviene un altro reperto straordinario: si tratta di un corredo di suppellettili in legno rinvenuto nella tomba 142 della necropoli di Via delle Belle Arti.

ORARI

La mostra è visitabile dal lunedi al venerdi (9:00 – 18) e dal sabato alla domenica (10:00 – 20). I

 

(Marco Lessi)

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pearl jam bologna

Unico concerto in Italia dei Pearl Jam

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pearl jam bolognaTornano in Italia i Pearl Jam. La storica band di Seattle, capitanata dal carismatico Eddie Vedder, suonerà il 5 luglio all’Autodromo di Imola per quella che sarà l’unica data nel Bel Paese

 

A un anno di distanza dall’ultimo concerto italiano, Eddie Vedder è pronto a tornare nel Bel Paese. Questa volta però non interpreterà il ruolo di solista, bensì di frontman della sua storica band: i Pearl Jam. Il 5 luglio 2020, infatti, il gruppo di Seattle, si esibirà a Imola per quella che è l’unica data italiana di una lunga serie di esibizioni che vedrà Eddie e compagni impegnati in tutta Europa. Il tour inizierà il 23 giugno a Francoforte dove la band non si esibisce dal 1992 e si concluderà il 22 luglio ad Amsterdam.Tra le date, in totale 13, sono previste anche alcune tappe nei festival rock più importanti. Tra questi il Lollapalooza a Stoccolma e Parigi, il Rock Werchter e BST Hyde Park.

Ma torniamo a Imola. L’atmosfera che si respira intorno al 5 luglio è quella dei grandi eventi. Senza dubbio sarà una memorabile nottata di rock, una festa ricca di energia e fascino.

Non mancheranno nemmeno le sorprese. C’è da esserne certi. Nel giugno 2018, in quello che era stato il penultimo concerto italiano della band, Eddie Vedder si era rivolto al pubblico di Padova con le seguenti parole. “Non vediamo l’ora di tornare per farvi ascoltare il nuovo materiale al quale stiamo lavorando. Accadrà?

Molto probabilmente sì. L’ultimo album del gruppo, Lightning Bolt, risale al 2013 e da allora la band non ha pubblicato più nulla eccetto il singolo Can’t Deny Me. Ora però indiscrezioni e rumors suggeriscono che l’uscita di un nuovo lavoro sia più che imminente. Infatti è dal 2016 che la band si ritrova con più o meno frequenza, nel proprio studio a Seattle per metter mano a nuove tracce. Notizia confermata da numerose interviste che vedono i membri della band dichiarare implicitamente più o meno lo stesso concetto: dopo una lunga gestazione un nuovo lavoro sta per venire alla luce. Dunque è solo questione di tempo e dettagli. Molto presto l’undicesimo album dei Pearl Jam diventerà realtà con piacevoli conseguenze per tutti i suoi fan.

Il concerto del 5 luglio non sarà solo l’occasione di cantare pezzi storici come Better Man, Do Evolution, Yellow Ledbetter e Given to Fly, ma anche di assaggiarne di nuovi o addirittura inediti.

Siete pronti?

(Marco Lessi)

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promenade bologna

A spasso per Bologna con guide eccellenti

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promenade bolognaVuoi visitare Bologna con gli occhi di chi la vive e la conosce davvero? È possibile scegliendo uno dei tanti percorsi proposti da Promenade a Bologna.

Non c’è dubbio al riguardo. Il modo più autentico per visitare e conoscere una città nuova è affidarsi agli occhi di chi la conosce e la vive ogni giorno. A partire da questo presupposto nasce Promenade a Bologna, la guida di Bologna Welcome che attraverso l’esperienza e la testimonianza di cittadini più o meno noti, accompagna il visitatore in un percorso ricco e capace di toccare le più variegate e alte espressioni del territorio bolognese.

Dal patrimonio culturale a quello paesaggistico, fino alle eccellenze della gastronomia e del tessuto produttivo: Promenade Bologna offre una visione fresca e inedita della città felsinea.

Tra i Portici di Bologna

Non solo semplice monumento, ma simbolo della città. Con la loro lunghezza di 62 chilometri i portici di Bologna rappresentano un unicum nel mondo. Una rete architettonica articolata e che da San Luca a piazza Cavour, da via Santa Caterina al Treno della Barca avvolge la città. Consapevoli della loro unicità l’amministrazione sta lavorando per candidare i portici a patrimonio mondiale UNESCO. A proposito l’attuale primo cittadino Virgilio Merola, scelto come guida di questo tour, ha affermato. “Il portico a Bologna è infatti la casa di tutti, un luogo di incontro e un luogo che protegge, dal sole come dalla pioggia. È uno dei simboli della nostra città e il percorso per la candidatura rappresenta anche una importante scommessa civica perché questa sfida è un sentimento che accomuna tutta la città”. In questa Promenade dunque potrete scoprirete la storia dei principali portici in tutte le loro sfaccettature e peculiarità. E potete stare certi che lungo 62 chilometri le sorprese non mancheranno.

Nella Città della Musica UNESCO

promenade bolognaBologna è una città con una grande storia musicale e con tanti luoghi che ne sono diventati i poliedrici protagonisti per rappresentare i più svariati generi musicali”. Ad aprire le porte della Bologna musicale sono le parole e l’esperienza di Paolo Fresu, jazzista di fama internazionale. Come afferma Paolo, infatti, Bologna è una piazza poliedrica e capace di accontentare i gusti di tutti. Ovviamente non nega la vocazione naturale al jazz, genere che nella città felsinea vanta una tradizione straordinaria e che trova massima espressione nei concerti della Cantina Bentivoglio (Via Mascarella, 4/b), del Bravo Caffè (Via Mascarella, 1) e, infine, del nuovissimo Camera Jazz & Music Club in Vicolo Alemagna. Tuttavia se non siete amanti del genere, dont’worry. Come abbiamo già detto, possibilità alternative non mancano.

Il rock e l’indie hanno il loro quartiere generale al Covo (Viale Zagabria, 1), al Locomotiv (Via Sebastiano Serlio, 25/2) e al più recente Mikasa (Via Emilio Zago,14). Mentre le avanguardie dell’elettronica si stanno sedimentando sempre di più grazie al riuscitissimo Robot Festival. Infine, per gli amanti dell’opera e del balletto il Teatro Comunale propone ogni anno un cartellone di richiamo internazionale.

Nella Terra del Gusto

La Bologna dei sapori autentici e della tradizione trova la sua guida nella figura di Alberto Bettini, titolare della storica Trattoria da Amerigo a Savigno. Dopo una veloce scalata alla Torre degli Asinelli, Alberto invita tutti a spostare lo sguardo verso San Luca e quindi verso i colli. È dunque un viaggio dei sensi alla scoperta dei tesori gastronomici che custodisce l’entroterra bolognese. Si parte da Savigno dove tra salici, pioppi e querce si raccoglie da decenni il tartufo bianco. “Indiscutibilmente di elevata qualità, il nostro Tartufo Bianco, è stato venduto per anni, in giro per il mondo, come il Tartufo d’Alba – commenta Bettini – ora qualche coraggioso ristoratore e qualche commerciante di fuori zona lo propone già come Tartufo dei Colli Bolognesi”. Quindi si passa all’attività vinicolo che negli ultimi 50 anni ha fatto importanti passi riducendo il gap con altri territori. “Il Pignoletto ora sta ottenendo i successi che merita e una visita ad una cantina non deve mancare durante la gita in Valsamoggia”, sentenzia Alberto.

Per scaricare l’intera guida di Bologna Welcome clicca qui.

(Marco Lessi)

 

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chagall mostra bologna

Alla scoperta della magia di Chagall

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chagall mostra bolognaLe prossime settimane ci porteranno dentro l’inverno vero. Dunque, senza nulla togliere al fascino che esercita Bologna in questa stagione, scopriamo i tesori che la città ospita all’interno dei suoi musei e palazzi. In questo articolo vi presenteremo una mostra di indubbio valore artistico e culturale.

 

CHAGALL. SOGNO E MAGIA

Fino al primo marzo 2020 Bologna continuerà ad ospitare nella sede di Palazzo Albergati “Chagall. Sogno e Magia”, mostra dedicata all’universo artistico del celebere pittore russo, naturalizzato francese. La retrospettiva, inaugurata il 20 settembre, rappresenta per il grande pubblico un percorso inedito e di grande valore, la possibilità di ammirare opere rare e magnifiche, normalmente relegate negli spazi inacessibili delle collezioni private. Curata da Dolores Duràn Ucar e organizzata dal Gruppo Arthemisia, la mostra conta 150 opere tra dipinti, disegni, acquarelli e incisioni. Una varietà di forme che svela la vita, l’opera e i temi prediletti di Chagall e sopratutto il sentimento che con costanza attraversò tutta la sua vita: l’amore nei confronti della moglie Bella Rosenfeld sposata nel 1915.

IL MONDO DI CHAGALL IN TUTTE LE SUE SFACETTATURE

chagall bolognaNell’elegante cornice di Palazzo Albergati l’universo di Chagall, perennemente in bilico tra realtà e immaginazione, mondo terreno e utopia, potrà essere indagato ed esplorato in tutte le sue sfacettature e suggestioni grazie a un allestimento che conduce il visitatore attraverso i temi più cari all’artista, organizzati per l’occasione in cinque sezioni.

Infanzia e tradizione Russa è la sezione che apre la mostra e riflette l’attaccamento del pittore alla proprie origini e a un periodo di vita, duro ma felice, che influenzerà tutta la sua opera. In Sogni e fiabe, invece, esplode con potenza tutta la fantasia dell’artista da sempre abitata e animata da personaggi magici e immaginari. Ma Chagall era anche un uomo profondamente devoto al sacro. Un aspetto della sua personalità coltivato attraverso la lettura assidua della Bibbia, per lui ineguagliabile fonte di poesia e di arte, e poi approfondito attraverso un importante viaggio sui luoghi delle vicende narrate dai Testi Sacri tra Egitto, Siria e Palestina. Le opere scaturite da questa passione sono raccolte nella terza sezione, Il mondo sacro, la Bibbia.

Un pittore con le ali da poeta, invece, è il titolo della quarta sezione che approfondisce il suo amore per la letteratura e la poesia. Infine, la mostra si conclude con la sezione che da luce ed energia a tutte le altre: l’amore sfida la forza di gravità racconta il sentimento più determinante e costante nell’esistenza dell’autore, l’amore profondo per la moglie Bella Rosenfeld, musa ispiratrice e ragione di vita.

DOVE E QUANDO

La mostra patrocinata dal Comune di Bologna è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 20 presso Palazzo Albergati (via Saragozza 28).

Il costo del biglietto intero comprensivo di audio guida è di 15 euro.

(Marco Lessi)

 

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vasco rossi imola

Vasco Rossi conclude a Imola il Non Live Stop Festival

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vasco rossi imolaTorna Vasco Rossi a Imola. Il 26 giugno il Komandante chiuderà all’autodromo il Non Live Stop Festival, il tour che lo vedrà impegnato nei principali festival rock della penisola.

L’attesa è già alta e il presentimento generale suggerisce che sarà sold out e ovviamente una notte di rock indimenticabile. Il 26 giugno 2020 Vasco Rossi incontrerà il pubblico di Imola nel concerto che concluderà il tour Non Live Stop Festival, che vedrà impegnato il cantante di Dozza nei principali festival rock d’Italia: il 10 giugno aprirà Firenze Rocks alla Visarno Arena, il 15 giugno chiuderà gli i –Days al MIND Milano Innovation District (area expo), il 19 e 20 giugno sarà al Circo Massimo per un doppio appuntamento con il Rock in Roma.

All’ Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari, Vasco tornerà su quello stesso palco che nel 1998 lo vide protagonista nel concerto inaugurale della prima edizione dell’Heineken Jammin’ Festival, momento scolpito nella mente di 130 mila fan che per l’occasione sancirono un inequivocabile tutto esaurito. L’evento, sul quale è stato realizzato un dvd (Rewind), costituisce a tutti gli effetti un’importante pagina della storia del rock italiano.

Per questa occasione la città di Imola si sta già preparando a quello che sarà a tutti gli effetti un evento colossale e che raddoppierà per una notte i suoi abitanti. Le stime, infatti, prevedono tra gli 80  e gli 85 mila spettatori, folle oceaniche come è già successo negli ultimi anni per AC/DC (92mila spettatori nel 2015) e Guns N’Roses (83 mila nel 2017).

Sulla scaletta del tour non si sa quasi niente. L’unica indiscrezione trapelata riguarda la presenza di “Se ti potessi dire”, il singolo uscito questo autunno e annunciato da Vasco come ultimo inedito della sua carriera. Una canzone per la quale il rocker di Zocca ha speso parole importanti, considerandola addirittura “la quarta della mia vita”, per rilevanza, dopo Sally, Vita spericolata e Un senso. Ovviamente ad animare la serata non mancheranno i grandi classici, i pezzi storici che hanno fatto di Vasco una figura iconica e leggendaria per tantissime generazioni di italiani.

E se il 26 giugno è ancora lontano, i fan di Vasco avranno modo di ingannare l’attesa acquistando il cofanetto uscito il 6 dicembre nei negozi di cd e nei principali digital store: 2 CD e un DVD dedicati ai sei concerti che il Blasco ha tenuto a San Siro nel giugno dello scorso anno.(Marco Lessi)

 

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